#DS2.
Rigenerazione urbana e IoT per città più inclusive
Cooperativa SOCIOSFERA, Seregno (MB)
Il workshop “Rigenerazione urbana e IoT per città più inclusive”, ha accolto la sfida progettuale lanciata da Cooperativa Sociosfera di Seregno.
Il Design Sprint dedicato a questo E.T.S. si inserisce nei progetti delle Aree Educativa, Anziani e Disabilità, Centri di Psicologia e Pedagogia; i servizi interessati (a titolo esemplificativo) sono Centro Diurno Disabili, Centro Socio Educativo per persone con disabilità, Centri Anziani e mondo scuola. Più nel dettaglio gli interessi espressi su nuove possibili design solution (anche digitali) riguardano l’implementazione dei sistemi di segnaletica interna ai servizi e a scala urbana sviluppati con CAA – Comunicazione Alternativa Aumentativa; segnaletica che integrando supporti digitali per la fruizione collettiva e/o individuale (es. applicazioni, portale), può essere di supporto dentro e fuori dai servizi, ad un’ampia gamma di destinatari: utenti finali, operatori, insegnanti, genitori, cittadini, negozianti di vicinato, etc.
In generale, l’interesse alle applicazioni ambientali e digitali della CAA riguarda il suo potenziale nell’aumentare l’autonomia fruitiva dei singoli, nei luoghi di vita comunitaria.
Adottare la CAA nei servizi e spazi “pubblici” presuppone anche la sensibilizzazione dei contesti e di attori terzi (es. commercianti) sul tema.
Progettare una comunicazione per tutti
La nostra società utilizza un sistema comunicativo non sempre rivolto a tutti i fruitori. Strumenti come tastiere e cellulari se da una parte sono molto semplici da usare per noi, possono invece penalizzare altre persone. Pensiamo a persone affette da disabilità sensoriale (non vedenti, ipovedenti o sordi), ma anche a persone temporaneamente impossibilitate a comunicare (come pazienti appena usciti da terapia intensiva).
In qualsiasi contesto ci troviamo è necessario che la progettazione tenga conto delle diversità e dei bisogni di ogni individuo, che sia perciò inclusiva.
Progettare una comunicazione inclusiva vuol dire non discriminare nessun interlocutore, eliminando quindi qualsiasi barriera sensoriale e fisica. Per farlo è sufficiente garantire una varietà di mezzi di comunicazione: il testo in Braille, una traduzione, un video sottotitolato e tradotto in LIS (Lingua Italiana dei Segni), un testo a grandi caratteri e ad alto contrasto, mappe di orientamento, supporti informatici come QR Code e Beacon, documenti elettronici leggibili dai lettori automatici, ecc.
La comunicazione potrà diventare davvero accessibile quando queste attenzioni faranno pienamente parte della progettazione e della sensibilizzazione della comunità. In questo modo questi accorgimenti non saranno più eccezioni ma entreranno nella collettività come abitudini.
Le sfide progettuali
#1. Communication Tools
Progettazione di strumenti, sia analogici sia digitali, capaci di semplificare la comunicazione tra i soggetti che hanno difficoltà ad esprimersi e il mondo esterno e viceversa.
#2. Storie Sociali
Soluzioni di comunicazione in grado di sensibilizzare il pubblico sull’esistenza e le modalità d’uso della CAA, prodotti di comunicazione che integrano stabilmente la CAA per rendere la comunicazione non solo inclusiva ma anche realmente accessibile.
#3. Spazi Parlanti
Promuovere l’ideazione di sistemi di comunicazione integrati ed efficaci (anche multimediali), che possano favorire l’uso e la conoscenza della CAA nei servizi di utilità pubblica (scuola, ospedale, ecc.), nei luoghi della vita collettiva (anche privati) e negli spazi urbani.
I partecipanti
Noemi Aondio
Studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Social Design, NABA Milano.
Micol Buffo
Studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Social Design, NABA Milano.
Isabel Castro Valencia
Designer del Sistema Prodotto-Servizio. Laurea Magistrale in Product Service System Design, Politecnico di Milano.
Sonia Djadi
Studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Management e Design dei Servizi, Università di Milano Bicocca.
Beatrice Ferrari
Studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Management e Design dei Servizi, Università di Milano Bicocca.
Maria Emilia Garcia
Designer di materiali ludici. Laurea in Design Industriale, FADU, UBA, Università di Buenos Aires, Argentina.
Francesco Gargiulo
Studente del Corso di Laurea Magistrale in Management e Design dei Servizi, Università di Milano Bicocca.
Martina Petiti
Studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Social Design, NABA.
Federica Polverari
Studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Social Design, NABA.
Marta Prati
Studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Social Design, NABA.
Giulia Scala
Studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Design della Comunicazione, Politecnico di Milano.
Elena Verzeletti
Psicologa, con interessi nelle aree della disabilità, delle dipendenza e della promozione della salute.
Karen Zamitiz Bonilla Juarez
Architetto. Studentessa del Corso di Laurea Magistrale in Social Design, NABA.
Le design solution
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La CAA in fiera
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Storie in CAA mai raccontate